
La prima parte del viaggio

L'inizio del viaggio
Il nostro viaggio nella memoria è iniziato il secondo giorno dopo che siamo arrivati e ci siamo stabiliti nell'hotel. Siamo andati a visitare subito Auschwitz 1 . Appena arrivati a Auschwitz la guida ci ha accolto e ci ha fatto indossare delle cuffie, successivamente siamo andati all'interno di un corridoio molto inquietante ma non per il suo l'aspetto ma per ciò che si sentiva: si sentivano i nomi di tutte le persone deportate. Questo era veramente molto inquietante. Dopodiché siamo usciti fuori e seguendo la guida ci siamo ritrovati a quella famosa entrata di cui si vede molto sui libri di storia con sopra incisa la frase "Arbeit macht frei" che tradotta in italiano significa:"Il lavoro rende liberi." Ma la verità è che così non fu, era solo un sorto di inganno. Infatti una volta entrati si vede realmente che la parola "liberi" scritta all'inizio era soltanto una bufala.

Infatti una volta entrati c’erano delle baracche in legno in cui al loro interno si trovavano molti oggetti.
In una delle prime che abbiamo visitato appena si entrava c'era un corridoio dove sulle pareti c'erano tutte le foto da una parte i maschi e dall'altra le femmine di tutti i deportati dove stava scritto sotto la loro foto la data di deportazione e quella di morte e la durata era veramente molto breve. Ciò mi ha colpito molto. Specialmente confrontare la loro data di deportazione con quelle di morte.
Esempio di una deportata che è morta subito:



Le camere a gas
Infine abbiamo visto le camere a gas, luogo che come il muro di prima, ha visto molte persone morire innocentemente appena arrivate nei campi. Se si guarda i muri si notano i graffi che le persone facevano nel disperato tentativo di sopravvivere.

I forni crematori
Abbiamo anche visto i forni crematori dove i corpi venivano bruciati.

C'erano anche i vestiti con cui i bambini arrivavano e di conseguenza questi vestiti sono stati rubati. Inoltre sopra i vestiti ci sono le foto dei bambini che se vengono osservati anche con il minimo di attenzione si può vedere il loro terrore stampato sul volto.

Dopodiché siamo andati in un'altra baracca di legno, un altra che mi ha colpito, dove c'erano tutti gli oggetti che i nazisti rubarono ai prigionieri.
Andando avanti abbiamo visto questa torre da dove i nazisti controllavano i prigionieri e in questa immagine si vede bene che dietro c'è una rete elettrificata.Andando avanti abbiamo visto questa torre da dove i nazisti controllavano i prigionieri e in questa immagine si vede bene che dietro c'è una rete elettrificata.

Abbiamo visto anche questo muro che non è un muro qualsiasi ma un muro che per molte persone ha segnato la vita. In questo muro i prigionieri venivano sbattuti e maltrattati

C'era una stanza con un quadro dove indica i diversi simboli che venivano assegnati ai prigionieri.
⭐ Stella gialla: obbligatoria per identificare gli ebrei.
- 🔺 Triangoli colorati sui vestiti, che identificavano il "motivo" dell'arresto:
◦ Rosso → oppositori politici
◦ Rosa → omosessuali
◦ Nero → "asociali"
◦ Marrone → rom
◦ Viola → testimoni di Geova
◦ Blu → emigranti

Qui ci sono le foto di alcune persone che hanno fatto vedere dove veniva tatuato il numero che praticamente li cancellava la dignità.
Infine in un altra baracca c'era un libro dove stavano scritti tutti i nomi dei morti e forse dalla foto non rende l'idea ma dal vivo è veramente un libro gigantesco tanto da far impressione.